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Ricetrasmittenti

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I ricetrasmettitori servono per la comunicazione indipendente dalla rete

Una comunicazione indipendente dalla rete può essere molto importante quando si è in viaggio. Anche quando il segnale del cellulare è debole o le persone si trovano in una zona d’ombra radio, i ricetrasmittenti offrono un valido servizio per poter restare in contatto.

I ricetrasmittenti vengono venduti per lo più in coppia

Le radio ricetrasmittenti vengono spesso vendute in coppia e sono quindi direttamente collegate o sintonizzate tra loro. Dopo l’accensione, il dispositivo cerca il suo partner e si collega ad esso. Premendo un pulsante è possibile scambiarsi messaggi vocali. Spesso esiste anche la possibilità di "pingare" prima il dispositivo, cioè annunciare il contatto tramite un segnale acustico.

Il messaggio vocale può essere ascoltato dall’interlocutore tramite un altoparlante oppure cuffie con microfono integrato e si può parlare attraverso di esse. In alcuni modelli un indicatore segnala se il partner è nel raggio d’azione e se può essere contattato via radio. Anche lo stato di carica della batteria può essere letto in qualsiasi momento.

Come vengono valutate le radio ricetrasmittenti?

La potenza di una ricetrasmittente si valuta in base alla sua portata e alla capacità della batteria. Proprio quando ci si muove sul terreno, di norma non si ha a disposizione una presa di corrente. Per questo è importante che la ricetrasmittente disponga di una batteria dalle prestazioni molto elevate. Anche in caso di uso frequente, l’accumulatore dovrebbe durare diverse ore. L’ideale è che siano disponibili batterie di ricambio oppure, ancora meglio, che si possano utilizzare comuni formati di pile come AA o AAA, cioè che si possa sempre portare con sé una riserva. Un ulteriore criterio di dotazione è la portata. Buone ricetrasmittenti si collegano tra loro su diverse centinaia di metri e possono così essere utilizzate anche in regioni in cui non è presente alcuna rete mobile o questa è poco sviluppata. Da ASMC sono inoltre disponibili fondine da braccio o altre tasche porta–radio applicabili, in modo da avere la ricetrasmittente sempre rapidamente a portata di mano.

Consiglio dell’esperto: usare la radio come baby monitor quando non è in servizio

Alcuni ricetrasmittenti hanno una speciale funzione baby monitor. È disponibile, per così dire, come bonus aggiuntivo, il che può eventualmente evitare l’acquisto di un dispositivo specifico. Il ricetrasmittente viene quindi impostato in una modalità di ascolto continuo che "monitora" l’ambiente, cioè in fin dei conti lo sorveglia. Idealmente il dispositivo trasmette solo a partire da una certa soglia, in modo che venga trasmesso davvero solo il forte pianto del bambino e non ogni scricchiolio della culla o simili.

Domande: ricetrasmittenti

In cosa si distinguono i dispositivi di fascia alta da quelli economici?

Che si tratti di un ricetrasmettitore per dilettanti, di un Midland o di un apparato professionale, i modelli più economici partono da circa 60 euro. Per questa cifra si ottiene già un dispositivo valido in versione coppia, con funzioni come il noto beep "Roger" e 8 canali radio PMR selezionabili (PMR = Private Mobile Radio), oltre a un display LC (semplice) che rimane ben leggibile anche al sole. In cambio si deve rinunciare all’illuminazione del display. Nei modelli di fascia più alta, oltre alla funzione di illuminazione si ottengono ulteriori caratteristiche come diverse "suonerie", una portata maggiore (di solito tra 500 m e 5 km) e altre funzioni di comfort. Anche un attacco per headset è molto pratico; maggiori dettagli al punto seguente VOX. In assortimento si trovano sia ricetrasmettitori da base per campo fisso in versione stazionaria, sia i piccoli, leggeri e pratici apparecchi in coppia, che naturalmente possono essere utilizzati anche durante la guida in colonna in auto (eventualmente consentiti solo con VOX).

Cosa significa VOX?

Un attacco per headset è anche molto pratico, perché permette di avere le mani libere mentre si parla. Questo vale naturalmente se supporta anche il controllo vocale o l’attivazione tramite voce mediante VOX. Idealmente la sensibilità VOX è regolabile, per evitare una trasmissione automatica e continua in caso di forti rumori di vento o simili.

Che cos’è il Push–to–Talk (PTT)?

Poiché la tecnologia dei ricetrasmittenti si differenzia fondamentalmente da quella dei telefoni cellulari, non è possibile trasmettere e ricevere contemporaneamente (full duplex). Per questo motivo è necessario controllare esplicitamente quando si vuole parlare, mentre l’interlocutore in quel momento può solo ricevere (funzionamento half duplex). Il tasto di trasmissione necessario a tale scopo viene spesso indicato con PTT. Alcuni modelli offrono, in modo pratico, un pulsante situato sul cavo che può essere fissato, ad esempio, in una posizione facilmente raggiungibile sulla moto, per rendere l’invio il più semplice possibile.

È consentito utilizzare ricetrasmittenti CB in auto o in moto?

Una citazione utile da Wikipedia: "L’installazione di apparati ricetrasmittenti (CB) immessi sul mercato dopo l’11 gennaio 2005 su veicoli a motore (autovetture/autocarri) con prima immatricolazione successiva al 17 giugno 2003 è consentita solo se l’apparato è contrassegnato con un marchio E o CE."

Quale alimentazione è consigliabile?

Anche in questo caso, come spesso accade, tutto dipende dallo scopo d’impiego e dalle preferenze personali. Le normali batterie Micro o Mignon si sostituiscono rapidamente e possono essere trasportate come scorta anche in grande quantità. Tuttavia, una durata di funzionamento approssimativamente uguale può essere raggiunta con gli accumulatori Li-Ion piatti di alcuni dispositivi. Lo svantaggio: è meglio acquistarli subito insieme al dispositivo – se disponibili – perché altrimenti sono difficili da reperire, essendo specifici per ogni apparecchio. Per alcuni di questi modelli esistono anche pratiche basi di ricarica, che naturalmente possono essere utilizzate solo a casa o con una fonte di alimentazione. Naturalmente, per questa classe di dispositivi l’autonomia in stand-by può essere uno dei criteri di acquisto più decisivi.

Quali tecniche di trasmissione esistono?

PMR a 446 MHz UHF (Private Mobile Radio) è probabilmente ormai la tecnologia radio più diffusa per l’uso privato. Vantaggi: portata da moderata a molto buona, apparecchi leggeri e non troppo grandi, inoltre economici, nessun attestato o autorizzazione di esercizio necessari. Svantaggi: solo 8 canali, quindi può capitare qualche ospite indesiderato sulla frequenza. Uno standard radio americano comparabile è il Family Radio Service (FRS).

LPD (Low Power Device) a 433 MHz nella banda ISM ("Industrial, Scientific and Medical Band"). Spesso chiamato anche SRD, Short Range Devices. Svantaggi: portata ridotta, autorizzazione in via di esaurimento.

CB-radio (Citizens' Band Radio) su bande da 26,5 a 27,4 MHz: lo standard per la trasmissione radiofonica privata e non commerciale di voce e dati. Vantaggi: buona portata (ma fortemente dipendente dall’antenna utilizzata), oggi nessun attestato o autorizzazione di esercizio necessari (in passato era richiesto un cosiddetto "certificato di assegnazione di frequenza"), molti più utenti rispetto a PMR & Co, grande portata (~10 km a seconda di antenna, potenza di trasmissione e visibilità). Svantaggi: apparecchi talvolta un po’ più grandi rispetto al PMR.

Freenet a 149 MHz: vantaggi: buona portata, pochi utenti, minori interferenze del segnale dovute a ostacoli. Svantaggi: costoso, pochi utenti, è richiesto un esame.

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